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domenica 18 maggio 2014

Peter Spiegel del FT: ATTACCO DEL FMI CONTRO ITALIA

 
 
AMBROSE PRITCHARD THE TELEGRAPH :
LA UE HA ORGANIZZATO UN ATTACCO DEL FMI PER METTERE IN GINOCCHIO L'ITALIA RIBELLE
e commenta le numerose rivelazioni che si susseguono sulla destituzione dei governi Papandreou e Berlusconi ad opera della... UE, chiamando le cose col loro nome: SI TRATTA IN SOSTANZA DI COLPI DI STATO DA PARTE DELLA DITTATURA MONETARIA .

Conferma ciò che sapevamo all'epoca sulle manovre dietro le quinte, e sull'azione sui mercati obbligazionari.

E' uno scandalo costituzionale gravissimo. Questi funzionari hanno deciso da soli che la santità dell'unione monetaria dava loro diritto di annullare il processo parlamentare, che i fini giustificano i mezzi. E' una dittatura monetaria per definizione.

Le rivelazioni sui loschi traffici dell'UEM stanno venendo fuori una dopo l'altra. Nel suo libro Stress Test: Reflections on Financial Crises, Tim Geithner racconta fino a che punto le élite europee sono disposte ad arrivare per salvare l'euro, anche se questo significa rovesciare dei leader eletti e far dei parlamenti sovrani europei dei gusci vuoti.

L'ex segretario al Tesoro Usa dice che al culmine della crisi dell'UEM nel novembre 2011 i funzionari della UE gli si avvicinarono con un piano per rovesciare Silvio Berlusconi, leader eletto dell'Italia.

"Volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti del FMI all'Italia fino a quando non avesse accettato di andarsene", scrive.

Geithner disse loro che questo era impensabile. Gli Stati Uniti non potevano abusare del meccanismo del Fondo Monetario Internazionale per risolvere le controversie politiche in questo modo. "Non possiamo macchiarci del loro sangue".

Questo conferma ciò che sapevamo all'epoca sulle manovre dietro le quinte, e sull'azione sui mercati obbligazionari.

E' uno scandalo costituzionale gravissimo. Questi funzionari hanno deciso da soli che la santità dell'unione monetaria dava loro diritto di annullare il processo parlamentare, che i fini giustificano i mezzi. E' una dittatura monetaria per definizione.

Berlusconi ha chiesto un'inchiesta parlamentare. "E' una chiara violazione delle regole democratiche e un assalto alla sovranità del nostro paese. Questo complotto è una notizia estremamente grave, che conferma quello che vado dicendo da molto tempo", ha detto.

C'è stato un susseguirsi di rivelazioni. L'estate scorsa l'ex membro italiano del comitato direttivo della Bce, Lorenzo Bini - Smaghi, ha rivelato nel suo libro che la decisione di rovesciare Berlusconi (e sostituirlo con l'ex commissario UE Mario Monti) è stata presa dopo che negli incontri con i leader europei Berlusconi aveva cominciato a minacciare un ritorno alla Lira.

Ho sempre trovato la crisi molto strana. Precedentemente l'Italia era considerata un esempio di virtù, uno dei pochissimi Stati membri dell'UEM vicini ad un avanzo primario di bilancio. Non era a rischio di violazione delle norme sul deficit. E' entrata in crisi nell'autunno del 2011, perché la BCE aveva alzato i tassi per ben due volte e innescato quella che sarebbe diventata una profonda recessione double-dip. Eppure, la colpa di questo disastroso errore di politica economica è stata scaricata sul governo Italiano.

Questa settimana sono emerse nuove informazioni in un formidabile resoconto della crisi di Peter Spiegel sul Financial Times.

Il rapporto fa un resoconto minuto per minuto del dramma al vertice del G20 a Cannes quando l'euro è andato vicino a saltare in aria. E il culmine è la scena incredibile in cui il presidente Barack Obama prende il sopravvento e dice agli europei cosa devono fare, facendo scoppiare in lacrime il cancelliere Angela Merkel: "Ich bringe mich selbst nicht um." Non voglio suicidarmi.

Quel particolare momento critico della crisi - e ce ne sono stati tre di episodi (maggio 2010, novembre 2011 e luglio 2012) in cui senza misure drastiche l'eurozona si sarebbe frantumata – si era innescato con la decisione shock del premier greco Georges Papandreou di indire un referendum sulle condizioni di austerità poste al “salvataggio” del suo paese. Papandreou pensava che per fermare la deriva fuori controllo della Grecia, e prevenire un possibile colpo di stato militare (che lui prevedeva), era necessario un voto .

Papandreou è stato trascinato di fronte alla tribuna e letteralmente ridotto al silenzio dal leader francese Nicolas Sarkozy, che agitava la sua "posizione comune sulla Grecia" come un capo di accusa.

Il rapporto FT rivela poi che Jose Manuel Barroso della Commissione è stato incaricato dei dettagli operativi, e ha orchestrato il putsch che in Grecia ha spodestato Papandreou. In questo caso l'UE ha designato il veterano della BCE Lucas Papademos come successore.

Le formalità parlamentari sono state rispettate sia in Italia che in Grecia. I presidenti hanno nominato i nuovi leader in ciascuno dei due paesi. Sia Monti che Papademos sono funzionari pubblici onorati e scrupolosi. Eppure questi sono stati dei veri colpi di stato nella sostanza, se non nella forma del diritto costituzionale.

David Marsh dell'organismo finanziario OMFIF ha chiesto un "Comitato per la Verità e la Riconciliazione" per rivelare gli abusi che fin dall'inizio si sono verificati negli affari dell'Unione economica e monetaria. Qualcosa deve essere fatto per far valere le responsabilità di coloro che hanno compiuto l'errore fatale di lanciare l'unione monetaria, e della successiva cattiva gestione cronica del progetto.

Ci viene detto che la crisi dell'euro è finita. Non vedo come si possa tranquillamente giungere a tale conclusione quando l'Italia e il Portogallo sono di nuovo in recessione, e la Francia è tornata a crescita zero; o quando la disinflazione / deflazione sta portando le traiettorie del debito dell'Europa meridionale a crescere in maniera esponenziale; il tutto nel contesto di una stretta monetaria del G2, Stati Uniti e Cina.

Ci sarà un'altra fase critica in questa crisi. Allora, chi sarà il prossimo governo in carica rovesciato dalle élite europee, e quali altre cospirazioni faranno per perpetuare una joint venture monetaria che non serve a nessuno scopo morale? Devono essere fermati.

Peter Spiegel del FT ci offre il seguito nella edizione odierna, con molti più dettagli. Tra cui la conferma che a Cannes i leader europei non hanno solo affrontato la questione dell'uscita/espulsione della Grecia dall'euro, ma che vi era anche un Piano Z segreto.

Una task-force sul “Grexit” diretta dal membro tedesco del consiglio della BCE, Jorg Asmussen, ha lavorato a dei piani di emergenza con quattro team e avvocati dell'UE a Bruxelles, coperti da segreto. Sono stati abbastanza attenti a non rivelare nulla via e-mail, che avrebbero potuto trapelare.

 

 


 

domenica 13 aprile 2014

Come ci rifilarono il pacco

OPINIONI

Come ci rifilarono il pacco dell’€uro?
Di Carlo  S.


Mitterand avvertiva come un “grande pericolo” per la Francia e l’economia francese, la riunificazione tedesca e l’euro rappresentava per la Francia l’unico modo per togliere il marco alla Germania.

Per questo i francesi andarono dai tedeschi a proporre l’€uro, ma i tedeschi non erano molto convinti, Kohl aveva però troppo interesse all’unificazione e scavalcò anche Bundesbank dubbiosa, ponendo ai francesi alcune condizioni per entrare nell’€uro. Una di queste condizioni era che  l’Italia entrasse nella moneta unica..

Così francesi e tedeschi preparano il “pacco” euro da rifilare agli Italiani. L’italia tergiversò, non aveva i conti in regola, poi c’era Berlusconi che non era molto convinto… così si decise di farlo fuori… con ogni mezzo e con ogni toga compiacente e finalmente arrivarono al governo dell’Italia Prodi e Ciampi, e il gatto (Francia) e la volpe (Germania) trovarono finalmente i loro pinocchii italiani! A costoro fu facile rifilare il pacco. Prodi disse loro che l’Italia non era ancora pronta perchè i conti non erano in regola, e così il Gatto e la volpe gli dissero che i conti potevano essere ritoccati che tanto loro avrebbero fanto finta di niente o meglio, avrebbero chiuso un occhio…. A Prodi e company parve un sogno, potevano entrare nell’euro truccando i conti, pensavano già ai voti che avrebbero preso annunciando agli Italiani la lieta novella… Ricordate le parole trionfanti di Prodi? ” con l’euro lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se avessimo lavorato un giorno in più”…. .Era così contento che forse neppure si accorse che per chiudere l’occhio sui conti stonati italiani il gatto e la volpe imposero un valore di cambio lira/euro sfavorevole all’Italia e molto favorevole ai tedeschi, per i quali a conti fatti, euro o marco cambiava nulla;  ma, non contenti, chiesero anche la deindustrializzazione dell’ Italia . (La volpe aveva già adocchiato le sue prede italiane , alias le nostre industrie da massacrare a vantaggio di quelle tedesche)…. Non ci credete? Volete un testimone? Beh chiedete a Visco, all’epoca ministro di Prodi!

Fu così che dietro quelle che venivano sbandierate  dai governi di sinistra come privatizzazioni o liberalizzazioni,  venne avviata, invece, una vera e propria svendita dei gioielli di famiglia con smantellamento delle nostre aziende trainanti (telecom etc…).

Eppure costoro, ossia quelli che si son fatti rifilare il pacco € sono ancora classe dirigente italiana, e parlano e fanno i ministri ed ambiscono a cariche su cariche e  gli italioti Prodi lo volevano addirittura  come Presidente della Repubblica….. pensate che a volergli riconoscere un tale onore furono persino i grillini che a parole dicono di sfasciare tutto, ma nei fatti avrebbero restaurato persino Prodi.

Adesso è il turno di Renzi…. in fondo l’opera di distruzione dell’Italia, avviata da Prodi, culminata con Monti, proseguita con Letta deve pur arrivare al termine: nonostante i loro diktat, le loro imposizioni autoritarie, l’Italia traballa ma non è ancora crollata..e allora giù ad altre mazzate dietro il faccione giovane e sornione di un Renzi, che dopo aver raccolto i rottamati del PD, si appresta a rottamare definitivamente l’Italia.

sabato 12 aprile 2014

SCHIOPPA ECONOMIA



ECONOMIA
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

ECONOMIA
   I T A L I A

Padoa-Schioppa, ministro dell’Impero



Claudio Celani

15 giugno 2006 – Tommaso Padoa Schioppa, il nuovo ministro dell’Economia, appartiene alla setta dei sostenitori di un sistema di governo imperiale del mondo. I membri di questa setta sono uniti da un odio viscerale nei confronti del Trattato di Westfalia del 1648, che pose fine alle guerre di religione europee e gettò le basi per il sistema di diritto internazionale basato sull’indipendenza e la sovranità nazionale. Padoa Schioppa e i membri della sua setta sostengono che quel trattato, poiché segnò la nascita degli stati nazionali, fu l’inizio di un percorso che portò alle due guerre mondiali. Essi confondono la nazione con il nazionalismo. Basta leggere il testo del Trattato di Westfalia per smontare queste critiche. Esso stabiliva, nel suo primo articolo, che “la pace deve essere onestamente e seriamente salvaguardata e nutrita, in modo che ogni parte promuove il vantaggio, l’onore e il beneficio dell’altra.” Esso stabiliva, cioè, una comunità di nazioni basata sul principio che ogni membro della comunità aveva il diritto di svilupparsi compiutamente secondo i propri interessi, e il dovere di promuovere lo stesso sviluppo negli altri membri della comunità.
Nel suo ultimo libro (Europa, una pazienza attiva), Padoa Schioppa si scaglia più volte contro il Trattato di West-falia usando argomenti falsi e superficiali. Lo fa citando il Gran Maestro della setta, l’ex consigliere di Tony Blair George Cooper, oggi direttore generale degli affari esteri e politici per il Consiglio dell’Unione Europea e primo consigliere del responsabile di politica estera dell’UE Javier Solana. Cooper, scrive Schioppa, “ritiene che il 1989 abbia rotto il corso della storia europea (e forse planetaria) assai più profondamente di altri anni simbolo, quali il 1789, il 1815 o il 1919. Il 1989, infatti, non solo pone termine alla guerra fredda; segna anche il collasso finale del sistema che la Pace di Westfalia aveva instaurato nel 1648. In quel sistema, la pace riposava sull’equilibrio delle forze e sulla non interferenza tra stati”. Falso, come abbiamo visto: la pace di Westfalia riposava su un principio attivo, sulla promozione del bene comune tra le nazioni. Schioppa continua: “Era illusoria, mero stato di non-guerra, e nel XX secolo le sue precarie condizioni di sussistenza sono venute meno del tutto per l’avvento di una potenza continentale di forza esorbitante (la Germania), di una tecnologia che innalzava a dismisura il costo della guerra, di una società di massa che aveva trasformato la guerra in scontro non di eserciti ma di popoli”. Altre falsità. A parte il fatto che, anche se fossero vere le premesse di Schioppa, una pace che dura quasi trecento anni non è poi da buttare; non fu la forza in sé della Germania a scatenare le due guerre mondiali, né la tecnologia o lo scontro tra i popoli. Furono le oligarchie europee, la monarchia inglese in testa, e non solo la Germania, a scatenare la prima guerra mondiale e a gettare i semi per la seconda. Fu proprio la “costosa” tecnologia a permettere agli USA di rovesciare le sorti del conflitto e diventare l’”arsenale della democrazia”, e quanto alle guerre di popoli, fu proprio la Pace di Westfalia a impedirle per quasi tre secoli.
“Da ambedue le parti dovrà essere dimenticato e perdonato tutto per sempre”, recita il secondo paragrafo del Trattato del 1648 riferendosi agli orrori delle guerre. Ma per Padoa Schioppa, “riprodotta su scala globale, la logica westfaliana è molto più distruttiva che nel secolo e mezzo del dominio europeo”, ed “è ragionevole ritenere che il pericolo della guerra sia insito nella sovranità stessa”.
Trovato il nemico, la sovranità, occorre sconfiggerlo. Ma la formula è a portata di mano. “Secondo Cooper, la formula – generatrice di un nuovo ordine di pace che egli chiama post-moderno – è quella elaborata nel secondo dopoguerra proprio dall’Europa, che la sta applicando con successo in campi vitali come le relazioni economiche e la sicurezza”. Dunque, l’Unione Europea come stato sopranazionale? Padoa Schioppa respinge a parole l’idea di un Superstato europeo, ma poi nei fatti è proprio quello che va cercando. Infatti, premesso che il Patto di Stabilità è già “un’espressione straordinariamente forte di potere soprannazionale, una disposizione che non troviamo nemmeno in federazioni mature, in unioni politiche in piena regola”, Padoa Schioppa argomenta la necessità che si formi anche il governo politico dell’Europa, con l’introduzione del voto a maggioranza tra i membri dell’Unione. Egli si rammarica che la cosiddetta Costituzione Europea sia stata bocciata, ma non è un gran male dato che, dal quel punto di vista, non serviva a niente. Suggerisce che essa venga riscritta e “migliorata”, abolendo il diritto di veto dei governi e permettendo il passaggio effettivo dei poteri al Parlamento europeo e alla Commissione come governo espresso da esso. Per aggirare le maggioranze elettorali nazionali, si faccia il prossimo referendum su scala europea. Nel suo zelo apologetico, tracciando la storia del “sogno europeo” e dei cosiddetti Padri Fondatori dell’Europa, Schioppa si fa sfuggire che per taluni di essi “anche la Spada di Satana, come la definì Luigi Einaudi, poteva apparire un mezzo tollerabile per unire l’Europa e contribuì al favore con cui l’invasione tedesca fu accolta in molti Paesi europei. Raramente si parlò tanto di Europa unita quanto nella Germania di Hitler”. Un lapsus? Forse freudiano.
Guardiamo a quello che dice Cooper, con cui Padoa Schioppa è in disaccordo solo quando afferma che l’Europa avrebbe già raggiunto la forma efficace di stato soprannazionale. Nel testo citato da Schioppa, La fine delle nazioni, Cooper si spinge ben più in là nella critica agli stati nazionali, fino a sostenere la necessità degli imperi come forma ideale di sistema politico. In verità, Padoa Schioppa stesso fa un cenno al tema, quando scrive: “Che l’identità nazionale sia l’unico valido fondamento di un ordine politico è contraddetto dall’esperienza storica”. Ma Cooper è molto più esplicito. Sentiamo:
“L’impero è storia. Tutto ciò che sappiamo della storia, dall’impero Sumero a quello Babilonese, da quello Egiziano a quello Assiro, e poi la Persia, la Grecia, Roma, Bisanzio, le dinastie cinesi, l’impero carolingio, il Sacro Romano Impero, l’impero Mongolo e quello Asburgico, gli imperi spagnolo, portoghese, britannico, francese, olandese e tedesco, l’impero sovietico, più tanti altri che abbiamo dimenticato, tutto sta a suggerire che la storia del mondo è la storia dell’impero...”.E ancora: “Rispetto all’impero lo stato nazionale è un concetto nuovo. Il piccolo stato cominciò ad emergere nel Rinascimento e la nazione diventò un fattore politico importante solo nel XIX secolo. Da allora lo stato nazionale è stato per lo più confinato ad una ristretta parte del globo. Non è un caso che questa sia stata anche la parte più dinamica. La mancanza dell’impero però non ha precedenti storici. Resta da vedere se può durare. Vi sono ragioni sia teoriche sia pratiche per ritenere che non durerà” perché “un mondo di stati nazionali presenta un problema pratico “.Secondo Cooper, “sembrano esservi tutte le condizioni per un nuovo imperialismo. Vi sono paesi che hanno bisogno di una forza esterna per la stabilità (recentemente una manifestazione in Sierra Leone chiedeva che si facesse ritorno alla dominazione britannica) ... Un sistema in cui il forte protegge il debole, in cui chi è più efficiente e meglio governato esporti stabilità e libertà, in cui il mondo è aperto agli investimenti ed alla crescita rappresenta qualcosa di decisamente desiderabile”.
Ed ecco il clou: “La forma di espansione imperiale che consente il massimo allargamento è quella dell’Unione Europea”. Cooper raccomanda che l’EU si evolva in una nuova struttura chiamata “impero cooperativo” sul modello dell’antica Roma. Il 7 aprile 2002 Cooper ripeté gli stessi concetti in un articolo per il grande pubblico, sull’Observer, intitolato “Il nuovo imperialismo liberale”, in cui caldeggiò il ritorno a strutture imperiali e neocoloniali da XIX secolo. Un mese dopo, fu nominato all’alta carica in seno all’UE che attualmente ricopre. Ciò dimostra non solo una strategia imperiale britannica per il continente europeo, ma anche l’influenza di reti sinarchiste sovrannazionali, associate a gruppi come il Bilderberg, nella struttura della UE.

I quindici punti
Padoa Schioppa (come altri, ad esempio Amato), polemizza con Cooper su questioni secondarie, ma non ne sfidano gli assiomi di base. Anzi, sintetizzandone le idee, tace su quella che è l’dea centrale. Sarebbe come scrivere un riassunto di Pinocchio senza dire che è un burattino, o una critica di Joseph de Maistre senza parlare della sua esaltazione della figura del boia (lo ha fatto il monarchico neosenatore della Margherita Domenico Fisichella).
E invece l’idea del sistema imperiale è l’idea alla base del sistema di Maastricht e dell’Euro. Un nuovo sistema imperiale governato dai potentati finanziari. E allora, tutte le tessere si collocano al loro posto. Si capisce la BCE, si capiscono le pressioni esercitate dai “mercati”, si capisce perché Padoa Schioppa, a poche settimane dal voto, ha scritto assieme ad altri membri dell’Istituto Affari Internazionali (una filiazione del Royal Institute for International Affaire di Londra), un programma di quindici punti che “sarebbe auspicabile tenere fermi, qualunque schieramento vinca la sfida elettorale della primavera”. Il primo punto è il postulato da cui dipendono gli altri quattordici, come corollari in un sistema geometrico: “Consolidare la nostra partecipazione all’euro. Non si tratta solo di smetterla con le parole in libertà, di lamentare il nostro ingresso nell’euro o addirittura di ventilare un’uscita. Occorre soprattutto una più forte presa di coscienza delle scelte di fondo che l’economia e la politica economica debbono effettuare affinché l’Italia adatti il proprio modello di sviluppo alla competizione nel mercato unico e nell’economia globalizzata”. Il punto due quindi parla di “applicazione rigorosa del Patto”, il punto tre di “completamento del mercato unico europeo anche nei settori dei servizi e delle utilities” (do you remember Bolkestein?) e così via. Notevole il punto 9, “Sostenere e specializzare la difesa italiana”. Vi si chiede di “superare, a livello europeo, l’attuale distinzione tra impegni e spese ‘per la difesa’ e ‘per la sicurezza’ e ripensare gli strumenti militari europei in funzione di una maggiore integrazione civile/militare”. Significa che, come già fa l’America per la “guerra al terrorismo”, le forze armate saranno chiamate a svolgere funzioni di polizia. Una volta, la sinistra avrebbe gridato al golpe.gk

lunedì 24 marzo 2014

Arras, 2009, il più bel discorso di un uomo politico dal dopo-guerra a oggi

La crisi è figlia naturale del Mondialismo, ideologia idolatrante la Mondializzazione invece di controllarla quand’era possibile. Gli apprendisti stregoni che hanno il progetto di distruggere le Nazioni per costruire il sogno malsano del villaggio globale, l’utopia di un mondo egualitario, ma badate bene un mondo dove ci sarebbero persone più uguali delle altre, senza differenze di razze, ma dove ci sarebbe qualcuno che avrebbe il diritto di mantenere la propria integrità, nel momento in cui invece altri sarebbero vivamente incoraggiati a meticciarsi, senza differenze di sesso, nè di religione, né certamente di opinione, tutto sarebbe compreso e sottoposto alla legge sotto la minaccia di sanzioni penali, di credere alla vulgata anti-razzista e di sottomettersi al pensiero unico.
Questi apprendisti stregoni, hanno condotto il Mondo attuale alla rovina, i popoli alla miseria, e forse un domani alla guerra. L’Unione Europea, per quanto ci riguarda, è stata uno dei vettori della catastrofe, sacrificando all’illusione che unendo le debolezze e collettivizzando i popoli d’Europa, si arriverebbe a creare uno stato oligarchico sul modello americano senza vedere, o alcuni sperando nella distruzione della Nazione, la soppressione delle frontiere, la perdita della nostra sovranità politica, militare e monetaria, rompendo le ricchezze nazionali e monetarie.
La vertigine della decadenza si è impadronita delle loro menti e sopra di loro da chi li governa, élite corrotte e dominate dalla dittatura del pensiero unico. Nello stesso tempo si distruggevano i grandi servizi pubblici, sotto la pressione esterna o la sovversione interna, le forze armate, l’educazione nazionale, la moralità pubblica e privata, si degravadano sotto l’impatto dei mezzi moderni di comunicazione di massa che sono la televisione e internet.
Si vogliono distruggere le nostre tradizioni locali, culturali, culinarie, il nostro modo di vivere, per meglio prepararci al grande meticciamento internazionalista al fine di renderci identici in ogni punto del globo e soddisfarci con degli stardard di consumazione forniti dal nuovo ordine mondiale. La pura e semplice politica di soppressione delle nostre frontiere fisiche,commerciali, migratorie, sanitarie e internazionali, questa politica di soppressione delle nostre frontiere, questa politica di integrazione mondiale della Francia, non è mica caduta dal cielo: è stata l’Europa che l’ha messa in opera, è l’Unione Europea! È per questo motivo che noi la chiamiamo EuroMondialista. Questa politica che ha fatto le prove della propria negatività della propria pericolosità, i Francesi l’hanno rifiutata il 29 marzo del 2005, dicendo massicciamente NO al referendum sulla Costituzione Europea , nel momento in cui la stragrande maggioranza dei politicanti francesi invitavano contro di noi a votare si.
La società dei consumi e dei servizi è esplosa, la ricerca di nuovi mercati ha spinto alla mondializzazione delle economie, che si è accelerata sotto la spinta delle Multinazionali. Si dovevano allora diminuire le frontiere economiche per aumentare la soddisfazione dei bisogni per abbruttire i popoli con la pubblicità e con il livellamento verso il basso dei servizi esclusivi, degli speculatori internazionali. La classe politica ha difeso e promosso questa Europa-Mondo, esposta ai venti del dumping monetario, fiscale, sociale dei paesi a basso costo del lavoro.
La fondazione di questa Europa passa dunque dall’adozione di una Costituzione o della revisione del Trattato di Lisbona. Un progetto che, chiaramente, smantella quel poco che resta alle Nazioni per consegnare i popoli e le loro ricchezze nelle mani del Nuovo Ordine Mondiale. SI, signore e signori noi subiamo la dittatura internazionale dei Consumi, subiamo il governo globale dell’ iper-classe mondiale, questa nuova classe dirigente trans-nazionale.


Jean Marie Le Pen

Serbia: il 24 marzo 1999 iniziarono i bombardamenti NATO

Un F-15E Strike Eagle parte da Aviano

 Il problema degli effetti dell’Uranio impoverito è stato “spinto sotto il tappeto” per non compromettere i rapporti con i paesi occidentali
A 15 anni dall’intervento Nato nei Balcani, la Serbia si sta organizzando per eliminare gli effetti nocivi dell’uranio impoverito, quell’uranio che nell’ultimo decennio ha moltiplicato i casi di tumorifra adulti e bambini, un disastro secondo Slobodan Cikaric, presidente della Società dei medici serbi,  Per tre lustri non c’è stata, nel paese dell’ex Jugoslavia, la volontà politica di sottoporre alla comunità internazionale il problema degli effetti delle radiazioni nocive, ma ora la Serbia ha in programma una strategia nazionale per eliminare gli effetti delle radiazioni.
A dicembre, durante una tavola rotonda organizzata da un’associazione di generali e ammiragli della Serbia, il generale in pensione Slobodan Pektovic ha dichiarato:

La questione dell’uso di munizioni all’uranio impoverito da parte delle forze della Nato in Serbia è stato spinto sotto il tappeto per anni a causa del rapporto con i paesi occidentali. È necessario organizzare con urgenza il monitoraggio , il trattamento dei pazienti e aiutare la popolazione che è stata “spruzzata” con queste munizioni.

Nel territorio del Kosovo, durante la guerra nel 1999, sono stati utilizzati oltre 31mila missili e proiettili e in altri territori dell’ex Jugoslavia più di 5.000 missili con uranio impoverito. Terreni contaminati da uranio impoverito si trovano nei pressi di VranjeBujanovac e Presevo, si tratta di aree sono circondate da pilastri di cemento con cartelli che avvertono la popolazione sul pericolo di contaminazione.



Nel 2000 era stato avviato un programma di prevenzione e di monitoraggio dello stato di salute del personale militare venuto a contatto con l’uranio impoverito, ma è stato successivamente annullato.
I tumori maligni sono cresciuti del 100% rispetto al periodo precedente il bombardamento della Nato e, secondo gli ex militari serbi, a rallentare le operazioni di messa in sicurezza del territorio ha contribuito lo smembramento dell’esercito da parte della Nato: con la riduzione della consistenza numerica del personale militare e l’abolizione del servizio di leva sono stati creati i presupposti per un controllo della Nato in Serbia. Un atteggiamento che i serbi non accettano, da qui le recriminazioni sull’utilizzo dell’uranio impoverito, il proseguimento della guerra con altri mezzi che nessuno vede e che qualcuno non vuol far vedere.
Incollato da <http://www.ecoblog.it/post/121475/uranio-impoverito-a-15-anni-dai-bombardamenti-nato-in-serbia-si-muore-ancora>



Serbia: l’uranio impoverito della ‘Nato’ fa strage
Secondo uno studio sarebbero finora 40 mila le persone morte a causa delle tonnellate diuranio impoverito sparse sul territorio serbo durante i bombardamenti della Nato del 1999.

L'uranio impoverito contenuto nelle bombe e nei proiettili utilizzati dalla Nato durante i bombardamenti aerei contro la Federazione Jugoslava nella primavera del 1999 é sott'accusa per l'impennata delle morti per cancro registrata nel sud della Serbia. 
Come riferiva ieri il quotidiano Vecernje Novosti, negli ultimi tre mesi, nella regione meridionale serba di Leskovac, non lontana dal Kosovo, sono morti più di cento veterani delle guerre degli anni novanta nella ex Jugoslavia, in massima parte ex combattenti degli scontri armati in Kosovo alla fine degli anni ‘90. Le vittime sono tutti uomini di età compresa fra i 37 e i 50 anni, morti nel 95% dei casi a causa di diverse forme di cancro. ''Non passa giorno che la nostra organizzazione non perda uno dei suoi componenti'', ha detto al giornale il presidente dell'Associazione dei veterani di guerra Dusan Nikolic. Ai primi posti fra le cause di morte, ha precisato, figurano il cancro all'intestino, all'esofago, ai polmoni, e solo pochi i casi di infarto. 
Il quotidiano belgradese cita anche le ricerche effettuate al riguardo dall'Istituto specialistico sanitario 'Batut', secondo cui nei bombardamenti della Nato sulla Serbia (dal 23 marzo al 10 giugno del 1999) furono lanciate almeno 15 tonnellate di uranio impoverito, e come conseguenza di ciò sarebbero morte finora 40 mila persone. Per non parlare delle migliaia di bambini e bambine nati in questi ultimi anni con gravissime malformazioni, provocate da una sostanza ipertossica che continuerà ad essere mortale per centinaia, migliaia di anni. Anche in quei territori 'liberati' del Kosovo dove i morti neanche li contano e dove non esistono seri studi sulle conseguenze delle armi usate dai 'liberatori'.
I governi di Roma in tutti questi anni hanno fatto finta di nulla, ma anche tra i soldati italiani non sono mancati casi di morti e malattie gravi causate dall'esposizione nei Balcani all'uranio impoverito. Secondo l’Osservatorio militare si conterebbero tra i militari italiani 170 morti e circa 2.500 malati dagli anni novanta ad oggi.
La Nato intervenne nella primavera del 1999 per sostenere le milizie dell’Uck – Esercito di Liberazione del Kosovo – contro l’esercito regolare della Federazione yugoslava, e dopo 78 giorni di bombardamenti le truppe di terra dell’Alleanza Atlantica occuparono la provincia serba e consentirono ai separatisti di proclamare, il 17 febbraio del 2008 un’indipendenza che dopo cinque anni non è stata ancora riconosciuta da tutta la comunità internazionale. 
Recentemente il governo di Belgrado, sotto pressione da parte dell’Unione Europea, ha siglato un accordo con il governo di Pristina che tende alla normalizzazione dei rapporti tra i due paesi. Ma i cittadini serbi relegati nei territori del nord del Kosovo – e obiettivo di una vera e propria pulizia etnica durante e dopo l’invasione della Nato – hanno chiesto a Belgrado di permettere a tutti i serbi di potersi esprimere sull’accordo attraverso un referendum popolare.
Ultima modifica il Sabato, 04 Maggio 2013 10:30

lunedì 3 marzo 2014

Maidan, lo zampino di USA, Israele , Al Qaeda

Come creare la primavera.

-Promuovere  scontenti promettendo libertà nel materialismo e consumismo
-Finanziare piccole rivolte
-Assumere  cecchini che sparano sui protestanti
-Diffamazione degli eletti legittimamente tramite Stampa e atri Merdia
-Far crescere il movimento inviando mercenari e fanatici.
-Voilà, questa  è primavera di Eubama.


Foto : Delta , il capo dell'unità israeliana camuffato a Maidan.
Secondo il sito alyaexpress israelo-news.com, il gruppo di 35 combattenti armati e mascherati in piazza Maidan è guidata da quattro ex ufficiali dell'esercito israeliano che indossano la kippah sotto i loro elmetti.
Il sito sostiene che questi ex ufficiali che popolano oggi l'Ucraina, i primi eventi unirono al movimento a fianco del Partito della Libertà (Svoboda), anche se quest'ultimo ha una reputazione di essere ferocemente anti- semita.
Questa forza di intervento avrebbe anche assicurato con l'aiuto dell'ambasciata israeliana, il rimpatrio in Israele, 17 feriti gravi.
La presenza di unità israeliane era stata segnalata in eventi simili in Georgia, sia nella "Rivoluzione delle Rose" (2003), che nella guerra contro l'Ossezia del Sud (2008).
Estratto da: http://www.egaliteetreconciliation.fr/Des-soldats-israeliens-etaient-camoufles-place-Maidan-23824.html


Strane? Alleanze



Hai un dubbio riguardo Al Qaeda? : L'Occidente si appella alla testa dell'Emirato islamico del Caucaso, gruppo legato ad al-Qaeda per andare in guerra contro i russi in Ucraina. 
Il chf del partito radicale ucraino Pravý sektor cui elementi hanno giocato un ruolo centrale nei disordini e scontri contro le forze di polizia nelle strade di Kiev, si appellò a doku Umarov, soprannominato "Ben Laden del Caucaso per fare la guerra contro i russi in Ucraina. Quest'ultimo è un leader terroristico che ha sostenuto più volte negli attacchi mortali contro cittadini russi in varie regioni della Russia



 "La Russia non vuole la guerra con l'Ucraina. Sono convinto che nessuno in Russia vuole la guerra. Noi siamo contro l'uso di tale terminologia quando si parla di relazioni con l'Ucraina, che sono molto vicino a noi ", ha detto Karasin ieri sera alla rete televisiva pubblica Russia 1 e  il funzionario russo ha criticato i paesi occidentali che minacciavano di escludere la Russia dal G8.





Ma Eubama con chi crede di scherzare?




Finalmente emerge la verità su Srebrenica: i civili non furono uccisi dai Serbi, ma dagli stessi musulmani bosniaci per ordine di Bill Clinton

sabato 1 marzo 2014

Una minaccia per la pace nel mondo

traduzione google
Perversione sionista della storia minaccia la pace nel mondo
Perversione sionista della storia minaccia la pace nel mondo   Brandon Martinez

Il pianeta è tenuto prigioniero da due stati terroristi canaglia:. Stati Uniti e Israele
Si comportano come cani rabbiosi sulla scena mondiale. Queste due enormi minacce alla pace mondiale si accontentano di diffondere la loro arroganza imperiale in tutto il mondo, invadendo paesi più deboli e  assediare  milioni di innocenti indifesi pur condannando coloro che resistono all'imperialismo israelo-americano come "terroristi", "minacce alla pace" e "attori canaglia".
I due dietro i regimi di occupazione di Tel Aviv e Washington vogliono dare lezioni al mondo sui "diritti umani" e "democrazia", ​​mentre si spengono milioni di vite in Medio Oriente. Queste due potenze militari  -  gangster internazionali mascherati da paesi - hanno trasformato intere città e villaggi, e persino paesi interi, in rovine fumanti. Hanno trasformato paesaggi in cimiteri desolati contaminati con uranio impoverito, fosforo bianco e altre armi chimiche.
La creazione di Israele era un crimine di guerra in sé e per sé, in cui almeno 750.000 indigeni arabi palestinesi sono stati massacrati per pulizia etnica da parte di bande sioniste come l'Irgun, Haganah e Lehi. [1] Questo progetto coloniale omicida è stato sponsorizzato in gran parte dalla Gran Bretagna e Stati Uniti. Quest'ultimo paese era di per sé un prodotto del colonialismo britannico e ospita un patrimonio maledetto anche peggio di quella di Israele. [2]
Meno noto è il ruolo della Germania nazista per aiutare i sionisti a prendere piede in Palestina. Nel 1933, i gruppi di regime e tedesco-sionisti di Hitler hanno concluso un accordo, che ha comportato il trasferimento di massa di decine di migliaia di ebrei tedeschi e dei loro beni in Palestina.Conosciuto come il "Contratto di Cessione", questo patto nazi-sionista è durato dal 1933 attraverso i primi anni della seconda guerra mondiale. [3] La SS tedesche hanno anche fornito l'Haganah con le armi per dare battaglia agli arabi palestinesi. Lo storico Mark Weber ha rilevato che "Terzo Reich di Hitler ha fatto più di qualsiasi altro governo nel corso del 1930 per sostenere lo sviluppo ebraico in Palestina. Infatti, nel corso del 1930 nessuna nazione ha fatto di più per ulteriori traguardi ebreo-sionisti rispetto alla Germania di Hitler ". [4] Questo fatto della storia illustra la natura farsesca dello scatto sionista-controllato di Hollywood di Hitler come un demone malvagio, quando in realtà sionisti ebrei stessi erano collaboratori più entusiasti di Hitler. I sionisti hanno visto l'avversione di Hitler per gli ebrei come un'opportunità per l'esodo di massa degli ebrei europei in Palestina -. L'obiettivo dichiarato dai leader sionisti per decenni.

Dopo attento esame, la storia ufficiale dell'olocausto sbriciola in pezzi. Chiunque abbia anche una conoscenza lieve dei fatti non può continuare a credere nel mito del "sei milioni." La storia di "sei milioni" perseguitati ebrei sul precipizio di un "olocausto" è stato un tema comune nella propaganda sionista intorno all'alba del 20 ° secolo. [6] In una conferenza sionista nel 1911, il capo sionista Max Nordau disse ai suoi compatrioti che era solo una questione di tempo prima che i governi europei avrebbero annientato "sei milioni" ebrei. [7] Undici anni prima che un leader sionista americano di nome Stephen S. Wise ha fatto un annuncio simile sorprendente. "Ci sono 6.000.000 di vite, sanguinanti, sofferenti argomenti a favore del sionismo," Wise proclamato in una riunione della Federazione dei sionisti americani. [8] Solo dopo la fine delle ostilità nella prima guerra mondiale, il 31 ottobre 1919, edizione di L'ebraico americano ha annunciato un "olocausto della vita umana" imminente, in cui la vita dei "sei milioni di ebrei e di uomini e donne" erano in pericolo. [9] Nel 1936, il leader sionista Chaim Wiezmann, che divenne il primo presidente di Israele, ha detto la Commissione Peel britannica che "sei milioni di ebrei" in Europa non avevano "né speranza né futuro, salvo che nella terra di Israele". [10]

Nel 1940, il leader ebreo Nahum Goldmann proclamato che se i nazisti raggiungono la vittoria nella guerra "6.000.000 di ebrei in Europa sono destinati alla distruzione". [11] Più significativamente, il propagandista di guerra sovietico Ilya Ehrenburg ha annunciato che "la Germania ha ucciso sei milioni di ebrei "non meno di due mesi prima della fine della seconda guerra mondiale. [12] Anche dopo la fine della guerra ci sarebbero voluti anni prima che i dati statistici precisi sul numero di morti di qualsiasi gruppo etnico o religioso sarebbe diventato disponibile, così come ha fatto questi sionisti sanno che era sei milioni così in fretta? Questi sconsiderati, pretese esagerate sono state ripetute più e più volte prima, durante e dopo la prima guerra mondiale e sono stati replicati e diffusi con determinazione feroce durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno studio ha documentato più di 250 riferimenti a "sei milioni di ebrei" nel contesto della persecuzione 1900-1945. [13] Questa apparente pre-meditazione ed decennale fissazione del numero "sei milioni" è la prova solida di frode.

Un osservatore casuale di questi fatti non può sfuggire alla conclusione che i sionisti sono stati piegati a giocare storie di persecuzione ebraica, al fine di suscitare simpatia a livello mondiale per il loro progetto di creare uno stato ebraico in Palestina. Si scopre la fissazione sionista sul numero magico di sei milioni origine con il misticismo religioso ebraico nella Kabbalah. [14] Fonti ufficiali hanno ammesso che il numero degli ebrei dice che sono morti durante la guerra è di gran lunga eccessiva. Per 45 anni la targa esterna di Auschwitz erroneamente dichiarato quattro milioni di persone sono morte lì. Dopo la caduta della cortina di ferro nel 1990, questa cifra è stata ufficialmente rivisto al ribasso a 1,5 milioni. Bussarono 2,5 milioni di "vittime" fuori bilancio ufficiale ad Auschwitz durante la notte. [15] Questi numeri non sono semplicemente "flubbed", ma erano un fabbricazione deliberata della macchina della propaganda alleata-sovietica. Nonostante la nuova figura "rivista", la controversia che circonda il vero numero di morti ad Auschwitz resta, con gli storici alternativi di stima da qualche parte tra le 100-300.000 persone che sono morte nel campo, soprattutto per fame e malattie. [16]

Curatori del campo di concentramento di Majdanek in Polonia hanno ormai ammesso che la dichiarazione alleata iniziale di 1,5 milioni di morti in quella struttura a conduzione tedesca è stato un enorme esagerazione. Ora il bilancio delle vittime di Majdanek si trova ufficialmente a 60.000. [17] Il campo di concentramento di Mauthausen tedesco-familiare in Austria è stato detto dal 1963, Encyclopedia Britannica per essere il luogo di riposo di "2.000.000 persone, per lo più ebrei". [18] Oggi gli Stati Uniti sito Holocaust Memorial Museum sottratto 1.986.000 da quel numero, e ora dice che 14.000 ebrei morirono lì. [19] Una rivelazione ancora più sorprendente è venuto da uno dei principali promotori dell'Olocausto, Deborah Lipstadt. In una recensione del libro dello storico israeliano Tom Segev sul famoso "cacciatore di nazisti" Simon Wiesenthal, Lipstadt raccontato come Wiesenthal "ha inventato la cifra di undici milioni di vittime [dell'Olocausto], al fine di stimolare l'interesse per l'Olocausto tra i non-ebrei. Ha scelto cinque milioni di [vittime non ebree] perché era quasi, ma non del tutto, grande come sei milioni. "Morti artificiosi di Wiesenthal, ha spiegato Lipstadt," non aveva alcun fondamento nella realtà ". [20]

Tali drastiche riduzioni "ufficiali" a pedaggio di morte in questi campi principali fanno da chiedersi perché il "sei milioni" figura screditata, è ancora ampiamente ripetuto. Lo scrittore olocausto tradizionale Raul Hilberg ha accennato al suo significato. "Chiamatela religiosa, se vuoi," Hilberg ha detto in riferimento al tema "numeri". [21] Un bocconcino interessante della realtà storica che mina il dogma ufficiale olocausto è l'origine sionisti della "soluzione finale della questione ebraica frase. " Molte persone credono erroneamente che i nazisti coniato la frase per indicare la loro politica nei confronti degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ma in realtà i leader ebrei-sionisti avevano usato la frase a partire dalla fine del 1800. [22] Una società tedesco-sionista chiamato National- Judische Vereinigung di Köln pubblicato il loro manifesto nel 1897, che conteneva la frase:. "La soluzione finale della questione ebraica sta quindi nella creazione dello Stato ebraico" [23] Theodore Herzl, il 'padrino del sionismo,' usato la frase in una lettera 1899 lo zar russo. «Vostra Maestà Imperiale, che devo il mio permesso di presentare il piano sionista per la soluzione finale della questione ebraica", ha scritto. [24] Il governo canadese ha anche usato la frase in riferimento alla sua vergognosa politica nei confronti dei cittadini di origine giapponese. Il libro del 1943 aggiudicandosi il Victory cita un funzionario canadese che ha dichiarato che la "soluzione finale del problema giapponese-canadese" comporterebbe la dispersione forzata dei giapponesi in tutte le province canadesi in modo da diluire la loro coscienza etnico / culturale. [25]



Un altro sionista Ebreo ha usato la frase in un contesto più sinistro. Nel 1941, Theodore Kaufman, un uomo d'affari americano-ebreo, scrisse e pubblicò un volume dal titolo genocida Germany Must Perish! dettagli, nelle parole di Kaufman, "un piano globale per l'estinzione della nazione tedesca e l'eradicazione totale da terra, di tutto il suo popolo." contenuto anche nel libro, Kaufman ha spiegato nell'introduzione, era "una mappa che illustra il possibile dissezione territoriale della Germania e la ripartizione delle sue terre ". Kaufman ha chiesto" una soluzione finale "di estinzione tedesco, in cui" la Germania deve perire per sempre da questa terra "[26]
Le potenze alleate non hanno raggiunto il sogno di Kaufman dell'estinzione della Germania, ma ha anzi deliberatamente uccidono milioni di civili tedeschi durante e dopo la guerra. Le spietate incursioni aeree alleate destinati Dresda, Amburgo e altre città tedesche ha provocato un inferno di fuoco indescrivibile, dove più di 300.000 tedeschi morirono nel giro di poche ore. Poco dopo la fine della guerra, nel 1945, capo militare americano Dwight Eisenhower fece deliberatamente morire di fame oltre un milione di prigionieri di guerra tedeschi nei campi di concentramento gestiti dalla Allied fortuna. [27]L'autore ebreo John Sack ha riportato nel suo libro An Eye for an Eye che gli ebrei hanno supervisionato 1.255 campi di concentramento comunista in Polonia dopo la guerra, dove affamarono, picchiarono e torturarono centinaia di migliaia di civili e prigionieri di guerra tedeschi, compresi i bambini. Secondo Sack "più di 60.000 [tedeschi] sono morti per mano di un organismo di sicurezza a gran parte diconduzione ebraico  ". [28]

Lo storico James Baque documentato un altro vero e proprio olocausto inflitto al popolo della Germania. Secondo i suoi crimini di libri e Mercies, più di 15 milioni di tedeschi furono espulsi dalle zone vinte della Germania dopo la guerra, in quello che era uno dei più grandi atti di pulizia etnica della storia. Di quei 15 milioni di tedeschi, almeno nove milioni di loro morirono come risultato di politiche di espulsione e di fame Allied-sovietici deliberate. [29] Molti milioni di tedeschi sono morti sulla strada o in Allied e campi di concentramento-run sovietico. Diversi milioni di prigionieri di guerra tedeschi sono stati spediti fuori al Gulag sovietico come schiavi e nessuno mai tornati a casa. In cima a quello, due milioni di donne tedesche sono state massa violentate, torturate e in alcuni casi sessualmente mutilate dai soldati sovietici dell'Armata Rossa. [30]

Tra i "gloriosi alleati" della seconda guerra mondiale era l'Unione Sovietica, un paese governato dal tiranno spietato Josef Stalin che aveva ucciso e schiavi nel Gulag più di 20 milioni di persone prima che la guerra iniziasse. Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti non avevano scrupoli a unire le forze con Stalin ben sapendo l'entità del suo curriculum sanguinoso omicidio di massa. Gli Alleati non dissero nulla quando Stalin attaccò la Polonia e la Finlandia durante le prime fasi della guerra e hanno chiuso un occhio per la conquista di Stalin degli stati baltici - Lettonia, Lituania ed Estonia -. Nel 1940 Ma gli Alleati avevano l'arroganza demente a puntare il dito contro la Germania come "aggressore" e caricarlo al processo del dopoguerra Norimberga con le cose che erano sommamente colpevoli loro stessi. Nel suo libro La guerra segreta di Stalin, lo storico russo Nikolaj Tolstoj fornisce dati che dimostrano che almeno 20 milioni di morti della guerra sovietica erano stati liquidati da Stalin stesso in una "guerra segreta contro i suoi sudditi". [31] I britannici e gli americani erano pienamente complici di molti dei crimini di Stalin, e ha contribuito a coprire il massacro di Katyn  di decine di migliaia di polacchi che erano stati eseguiti dalla polizia segreta sovietica nel 1940. Le potenze alleate permesso giudici sovietici selezionati con cura di Stalin per inquadrare la Germania per quel crimine odioso ai processi farsa di Norimberga truccati alla fine della guerra. [32] Questo è quello che si chiama "giustizia del vincitore." Questi assassini alleati genocidi sono le stesse persone che sono diventati giudice, giuria e boia alla fine della guerra, proiettando tutti i loro illeciti omicida sulle potenze dell'Asse.



Mantenere l'attenzione del pubblico su quanto è stato ritenuto "l'olocausto" è uno stratagemma ingannevole progettata per distrarre il mondo dalle atrocità delle potenze alleate, i comunisti e lo Stato di Israele. Studioso ebreo Norman Finkelstein autore di un libro intitolato L'industria dell'Olocausto dettaglio il vergognoso sfruttamento e la commercializzazione di 'olocausto' dallo stabilimento ebraico. [33]  "L'olocausto ha dimostrato di essere un'arma ideologica indispensabile," Finkelstein, scrive nell'introduzione del libro. "Richiamo l'olocausto", scrive Finkelstein, "è un espediente per delegittimare ogni critica degli ebrei. Conferendo totale impunità degli ebrei, il dogma dell'Olocausto immunizza Israele e la comunità ebraica americana dalle legittime critiche ". Finkelstein sostiene che il dogma dell'Olocausto è esercitato dai sionisti come strumento di ricatto emotivo per" sostenere notevoli interessi politici e di classe. " "Attraverso la sua diffusione , "Finkelstein afferma," una delle più formidabili potenze militari del mondo [Israele], con un record orrendo di infrazioni dei diritti umani, si è gettato come uno stato 'vittima', e il gruppo etnico di maggior successo negli Stati Uniti ha altresì acquisito lo status di vittima . "" Quando in Europa qualcuno sta criticando Israele allora richiamate l'olocausto ", ha detto l'ex ministro israeliano Shulamit Aloni in un'intervista a Democracy Now, che descrive la pratica disonesta come" un trucco "
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